· di Olga Sofia Schiaffino ·
È
sempre un piacere ritrovare Antonio, patron di Vino e Cucina a Chiavari, soprattutto in occasione della presentazione di due aziende liguri selezionate da Stefano Bonaccorsi, che hanno portato i loro i vini di territorio in degustazione.
Agricola biologica Podere del Maro è in provincia di Imperia: siamo a Borgomaro, a circa 350 m s.l.m. su terreni sabbiosi, con la presenza del famoso “sgrutto”, appartenente alla famiglia degli scisti.
Grande attenzione è posta nella lavorazione in vigna e a seguire con rigore i dettami della agricoltura biologica.
Iniziamo con la degustazione di un ancestrale ELLIS, ottenuto da uve vermentino e ormeasco ( 40%), da quei grappoli che sono stati sacrificati per il diradamento. Al vino base sono stati aggiunti lieviti selezionati, zucchero biologico e si è ottenuto un vino frizzante dal colore rosato pallido, fragrante all’olfatto e di grande piacevolezza di beva.
SCAIÈ è un vermentino che rimane 48 ore sulle bucce, dopo che la fermentazione è stata innescata da un pied de cuve preparato in precedenza; viene utilizzato un tonneau di rovere francese e il vino non viene filtrato né chiarificato: naso pulito, con netti sentori di frutta a polpa bianca, erbe aromatiche e cenni floreali. In bocca è dinamico, la scia è lunga e sapida.
PUNTINATO è un Pigato che fermenta e affina in anfora di terracotta dell’Impruneta, macerazione di 15 gg. Naso con lievi sentori ossidativi, cenni di mimosa, erbe aromatiche, macchia mediterranea. Sorso piacevole, agile, chiude su note fruttate.
L’aziende produce anche Olio EVO DOLCEAMARO.
La seconda azienda presentata è stata Rocca Vinealis
con sede a Roccavignale in provincia di Savona. Il nome ci riporta indietro nel tempo al 998, dove fioriva la coltivazione della vite. Il desiderio di produrre il vino e di recuperare i vecchi vigneti del territorio ha guidato quattro imprenditori Amedeo, Davide, Paolo e Stefano nel progetto della costituzione della società agricola, nata nel 2016. Il vitigno maggiormente coltivato in un anfiteatro naturale a 520 metri s.l.m. è la Granaccia e siamo proprio al confine tra Piemonte e Liguria. In vigna si lavora secondo i principi della sostenibilità e vengono prodotte tre etichette.
LA REBECCA è un IGT Colline savonesi Rosato, da granaccia che è sottoposta a una brevissima macerazione sulle bucce direttamente in presso: naso succoso e fragrante, buona freschezza di beva.
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GUBLOT significa bicchiere nell’antico dialetto locale. Una granaccia fragrante e succosa, che esprime note di frutta rossa, di pepe e accenni balsamici. Buona l’acidità e la persistenza gusto-olfattiva.
DRU è la granaccia che si ottiene dalle uve che provengono dalla vigna meglio esposta al sole; grande concentrazione e complessità sia al naso che in bocca, grazie anche all’utilizzo del legno. Merita riposo in bottiglia, buono il potenziale di invecchiamento.
Sicuramente due realtà molto interessanti e promettenti del panorama vitivinicolo ligure.
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