I
n riproduzione: Sparklehorse [Sea of Teeth] ?
C’era una volta e forse c’è ancora un grande gigante che si apprestava in una ventosa serata a farmi compagnia.
Il vento sbatte forte alle finestre come se volesse entrare, il gigante a difendermi, cerco di essere il più razionale possibile ma davanti a lui, crollo in lacrime.
Lui le raccoglie, le asciuga e mi culla in un dolce e profumatissimo abbraccio.
Tanto più grande di me, non ero ancora nata, titubante nell’aprirla o meno, tremo, alla fine presa da coraggio stappo e il gigante che riposava da tempo viene fuori, neanche fossimo Aladino, la sua lampada magica e il genio (ma questa è un’altra storia).
Con estrema delicatezza
lo accompagno fuori, lo aspetto, lo scruto, guardo il suo colore rubino tendente al ramato, però è più rubino eh, lo accarezzo nel bicchiere, lo annuso ed è subito emozione, un mondo di spezie, sottobosco e tostature che mi ricordano la vecchia barricaia polverosa di mio nonno in montagna, lo assaggio e resto di pietra, nessuna imperfezione, la struttura ha retto e i suoi 53 anni non si sentono affatto, anzi, mi avvolge il palato in una lunga prolungata perfetta carezza, come se fosse velluto, di una freschezza inaspettata, una vera e propria magia.
Il vento continua a bussare alla finestra, il gigante mi avvolge e mi difende, niente stasera può scalfire questa sintonia.
All’improvviso le lacrime, ho pianto solo per tre vini in vita mia, e questo è uno dei tre.
Continuo a sognare con il mio gigante e lo porto con me nei miei sogni, consapevole che questa storia non si potrà mai più narrare insieme, o forse sì.
Oggi per me è un grande e nuovo giorno, il gigante mi porterà sicuramente fortuna.
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“Can you feel the wind of Venus on your skin?
Can you taste the crush of a sunset’s dying blush?
Stars will always hand in summer’s bleeding veils”
Sparklehorse.