Siamo a Ranzo, nell’entroterra di Albenga con un vino particolare nato dall’amore di Massimo Alessandri per il legame per la cultura mediterranea: un abbraccio di Granaccia e Syrah che vendono coltivate in terrazzamenti posti tra i 100 e 400 metri s.l.m., su terreni prevalentemente argilloso calcarei, che vedono da lontano il mare. Il suo nome è Ligustico, una parola con doppia valenza: sinonimo di “ligure” ma anche nome di un genere di piante della famiglia delle ombrellifere, con grosse radici e fusti gracili, che reggono grandi foglie. Rimane in botte per un anno a cui seguono 7 mesi di bottiglia. Rosso rubino vellutato e luminoso. Un ventaglio di profumi molto fini, precisi che aprono su una fragola, una susina, prugna, eucalipto, tabacco e pepe verde. In bocca c’è struttura ma anche agilità: un sorso equilibrato, tannino perfettamente integrato e cesellato. Chiusura piacevolmente sapida. La nota pseudocalorica non è così pronunciata come ci si aspetterebbe: mi fa pensare a come questi due vitigni stranieri si siano meravigliosamente ambientati nel nostro Ponente Ligure, a regalarci questo piccolo capolavoro. Possiamo proporlo in abbinamento con un maialino arrosto alle cinque spezie. |