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Taurasi DOCG Padre 2012 La cantina di Enza

Taurasi DOCG Padre 2012 La cantina di Enza

 

Enza Saldutti si affida alla tradizione, a quello che ha visto fare da suo padre, al quale ha dedicato il vino che ho assaggiato, per dare vita a un Taurasi di grande respiro e intensità. Mi ha colpito prima di tutto l’etichetta che ritrae una incisione sul tronco di una vite. Un collage fatto da un grafico irpino Raffaele Villanova che ha scomposto una opera della pittrice Irene Russo, a cui è stata aggiunta in sovraimpressione una incisione, fatta appunto dal padre di Enza.

Dopo essere stati conferitori per molte generazioni, Enza ha deciso di vinificare le uve in proprio, senza avvalersi di consulenti esterni: coltiva in regime biologico dal 2016 e ora in biodinamico, 5 ettari di vigneto con i vitigni autoctoni campani, tra i quali l’Aglianico, che nella zona di Montemarano, in provincia di Avellino, grazie al particolare microclima, alla vicinanza del fiume Calore e delle significative escursioni termiche, raggiunge complessità, intensità e struttura.

Questo vitigno pare sia stato importanti dai Greci, chiamato appunto Hellenico e nella DOCG Taurasi (che prende il nome dalla città romana di Taurasia, completamente distrutta) raggiunge qualità, profondità e potenza di indubbia qualità.

L’impegno di un approccio il più naturale possibile, sia in campo che in cantina, rende i vini di Enza Saldutti davvero vivi e affascinanti.

Nel bicchiere si offre con un manto granato che ricorda il velluto; al naso si apprezzano la mora, la prugna, la ciliegia, il tabacco e il fungo. È potente, intenso sapido con un tannino perfettamente addomesticato. Ha sicuramente una lunga vita davanti e molte altre storie da raccontare.

Taurasi DOCG Padre 2012 La Cantina di Enza

vino rosso · tit. alc. 14,5 %