Prodotti di qualità eccezionale
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o sempre desiderato di andare a Banyuls, per lo meno da quando sono sommelier, incuriosita dalla ancestrale usanza di affinamento del vino ma anche dal fascino del luogo di frontiera.
Sono i luoghi di passaggio, di scambio, dove culture differenti riescono ad incontrarsi e confrontarsi, creando uno spazio del tutto nuovo e speciale.
Arrivare nella ridente cittadina, provenendo dalla costa spagnola, in discesa da Cadaques, è un immergersi totalmente nella luce del mediterraneo, nel verde dei vigneti, nel grigio della pietra, nel blu del cielo e del mare che si toccano all’orizzonte.
Capisco quindi che deve per forza esistere qualche ignota forza che ti guida verso luoghi che non potrai più scordare, luoghi che, mentre li stai visitando, ti fanno assaporare la dolce malinconia di quando ti sarai allontanato.
Il paesaggio delle colline
è disegnato dai muretti a secco in pietra, oltre 6000 km di ghirigori che proteggono i vigneti: furono i Templari a promuovere questa architettura del paesaggio, inframezzandoli con canali perpendicolari, per facilitare il drenaggio delle piogge torrenziali delle stagioni fredde.
Nel tempo della vendemmia questi diventano le corsie preferenziali per scendere e salire con le ceste, dato che solo manualmente è pensabile operare con questi pendii e asperità.
Nel 1258 Arnaud de Villeneuve inizia il “mutage” con alcol vinico (ottenuto con la distillazione), per arrestare la fermentazione e conservare una parte dello zucchero naturale dell’uva ed i suoi aromi, ottenendo un vino molto apprezzato anche nei paesi lontani. Probabilmente il commercio via mare delle botti fece realizzare che l’esposizione al sole e al calore arricchiva il prodotto di aromi: ancora oggi, una parte dei vini di Banyuls viene affinata all’esterno, al caldo e al sole.
Arrivo alla cantina delle Terres Des Templiers e molto gentilmente, anche se non ho prenotato, vengo affidata alla guida, Stéphane, che mi spiega il territorio, la presenza di scisti e rocce e la necessità per le viti di Grenache di spingersi anche oltre i 15 metri, per trovare acqua e sostanze.
La cantina,
dove opera il maître per l’assaggio e la valutazione dei vari vini è un tempio di legni antichi dove si aspetta che l’affinamento si completi. Una vera arte!
Uscendo all’aperto ecco le botti al sole, immobili come lucertole, con il loro prezioso contenuto.
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Pur essendo un territorio poco esteso, la zona vanta tre AOC.
La prima, una delle più antiche di Francia – Banyuls – è stata riconosciuta nel 1936; AOC Banyuls Grand cru nel 1962 e identifica prodotti di qualità eccezionale, provenienti da uve selezionate e possono invecchiare dai 7 ai 10 anni in botti antiche o barriques di rovere: una parte può essere esposta al sole per aumentare la ricchezza aromatica.
AOC Collioure, istituita tra il 1971 e il 2003, prevede vini che non subiscono fortificazione e contemplano le espressioni rosso, rosèe bianco.
Il vitigno più utilizzato è la Grenache, sia nera che grigia che bianca, soprattutto nel Banyuls.
Avviciniamoci alla sala degustazione…
la caratteristica dei Banyuls è il “mutage sur grains” cioè la macerazione avviene “sotto alcol”, che viene messo sopra il cappello delle vinacce, utilizzandone così il grande potere estrattivo.
Vi racconto i miei acquisti, dato che a casa non potrà mai più mancare un Banyuls da servire con i dolci al cioccolato, con il sushi, come aperitivo…
Banyuls Rimage mise tardive 2016 da Grenache noir raccolta in surmaturazione, prevede un affinamento di dieci mesi in botti di rovere seguito da un riposo in bottiglia: non essendo un vino ossidativo mantiene un bel color rosso porpora profondo e corredo olfattivo di frutta rossa matura e succosa (fragola, ciliegia) speziatura delicata di vaniglia e note floreali di verbena. Da servire tra i 14 -15 gradi, me lo consigliano con il sushi… Proverò sicuramente.
Banyuls vieille reserve è la tradizione in persona: unisce un 70% di Grenache noir ad un 30% di Grenache Gris e Blanc. 7 giorni di fermentazione e resta circa 3-4 anni in grandi botti usate, di cui circa la metà direttamente al sole. Un naso intenso, con sentori di cacao, torrefazione, prugna e fichi, sontuoso e persistente, da servire a 13 gradi circa, come aperitivo oppure accompagnando insalate di frutta o dolci al cioccolato.
Proseguiamo
con i Grand cru e precisamente con Grand Cru La Serra, quello scelto dal grande Chef Paul Bocuse per accompagnare i dessert al cioccolato nei suoi cinque ristoranti. Maggioranza di Grenache noir, vigneti su coste impervie di matrice scistosa. Macerazione di 14 giorni. Colore granato intenso, avvolgente bouquet di prugna, sottobosco, caffè, tabacco, scorza di arancia candita, cacao. Vellutato, ricco, davvero un mondo a parte.
Banyuls Grand Cru Ancestral millesimo 2006 che ancora prima di assaggiarlo sai che ti piacerà da morire: nome evocativo che prevede per la Grenache noir, dopo 14 giorni di fermentazione, ben 6 anni di riposo in botti di rovere e minimo altri 3 mesi di bottiglia nelle cantine climatizzate con l’utilizzo di energia solare. Qui si aprono sentori davvero incredibili, note idrocarburiche, pepe nero, graffite, fichi secchi, uva passa, cacao. Credo una meraviglia in compagnia di formaggi erborinati
In ultimo
una vera perla rara, il Banyuls Grand Cru President Henry Vidal 2004.
Porta il nome del primo presidente della cooperativa, nel periodo tra il 1950 e il 1962, che ebbe il merito di riunire le sette Cantine, tutelando i viticoltori, le loro tradizioni e una conduzione delle vigne davvero eroica. Mi viene mostrato un Caveau dove sono conservate (sotto chiave) centinaia di bottiglie che appartengono alle diverse annate…
Scelgo il 2004, che per me è un anno speciale, ma che Stéphane ricorda come l’ultima annata prima delle attuali estati torride e umide e quindi molto buona.
Uve selezionate di Grenache Noir raccolte in surmaturazione con successivi venti giorni di fermentazione. Riposo di 8 anni in contenitori di legno di 12 ettolitri e demi muids, seguiti da una sosta in bottiglia nella cantina sotterranea. Il colore è granato scuro, svolge note di caffè torrefatto, cacao, uva sultanina, sentori di sottobosco, dattero: eleganza e finezza da servire tra i 16-17 gradi con del foie gras, oppure una torta al cioccolato o dopo il caffè, con un buon sigaro…
I miei sentiti ringraziamenti allo staff di Terres Des Templiers per la squisita accoglienza e la stupefacente visita e, come si dice, a bientot… J’espere!
Terres des Templiers
Route du Mas Reig
Banyuls-sur-Mer F
+33 4 68 98 36 92