· di Olga Sofia Schiaffino ·
S
i ritorna a Verona, ove dal 1967 la manifestazione è al fianco della Wine industry: 3 Hall aperte dove è stato possibile incontrare i produttori e assaggiare i vini con molta attenzione, dato che le presenze erano di fatto di esperti e operatori del settore, che avevano interessi ben precisi.
Assaggi molto convincente quello del Fervore, magliocco in purezza della cantina Terre di Balbia, accompagnato dai prodotti gastronomici di grande qualità proposti da Enzo Barbieri di Altomonte (CS): un vero spettacolo!
La Cantina Antonelli di Montefalco ha portato in degustazione Montefalco Sagrantino Docg Chiusa di Pannone 2016 e il Molino dell’Attone 2016, due autentiche perle enologiche; Umbria presente anche con la cantina Scacciadiavoli che produce un elegantissimo metodo classico rose da Sagrantino.
Un ritorno in Campania a degustare i vini sinceri di Tenuta Fontana, che è stata ultimamente protagonista del recupero della vigna Borbonica di San Silvestro presso la Reggia di Caserta.
Fortunata la conoscenza del collega Pasquale Astuto che presentava i vini di Tralci Hirpini, azienda nata dalla passione di 2 ragazzi devoti al loro territorio e alle loro origini.
Tenuta Scuotto ha proposto assaggi di fiano, aglianico, greco e falanghina e ha sorpreso per Oi Ni, vino che ricorda il nonno che chiamava in questo modo il nipote con affetto, è un fiano che fermenta in botti Alsaziane per 12 mesi e per un altro anno affina in bottiglia. Sublime.
Sosta a Bosco de Medici winery e Casa Setaro, aziende visitate in agosto durante il tour di #autoctonocampano.
Degustazione interessante
presso lo stand della cantina Donato Giangirolami del Rosé e inoltre la bella scoperta dei vini della azienda Merumalia anche essa laziale.
Doveroso un passo al Consorzio del Brunello di Montalcino e l’assaggio delle aziende Valdicava, Fattoi e Donatella Cinelli Colombini.
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È stato bello incontrare Alessia Pepe e Giorgia dal Soglio – 5hats agenzia Marketing con le quali ho fatto un “salto” all’Enoteca Regionale della Liguria, la mia regione nativa, dove abbiamo assaggiato i grandi vini dei nostri territori eroici. Insieme poi abbiamo proseguito il viaggio nella Doc San Colombano e sono rimasta piacevolmente colpita dalla produzione dei Fratelli Guglielmini: Barbera, Croatina e Uva Rara armoniosamente vinificato per raccontare una tradizione secolare.
Presso lo stand Santa Maria La Palma la degustazione di Akenta, la bollicina metodo charmat che affina in mare, grazie al cantinamento subacqueo e possibilità di discutere con l’enologo e con Emanuele Kottakis, Ceo di Jamin – underwater wine cave – che si prepara a immergere la nuova serie di bottiglie nelle acque del Parco Marino di Portofino.
Unico rimpianto di aver presenziato solo un giorno… Ma si sa, a Vinitaly non si riesce mai a finire tutte le visite che ti eri programmata!
Appuntamento al prossimo anno quindi, con un ritorno alla normalità.
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