Una bellissima esperienza
· di Olga Sofia Schiaffino ·
Un incontro emozionante quello con le sorelle Bonetto ed il padre Luigi: tre generazioni che dialogano con la terra, con amore e profondo rispetto.
La Callatella, nata negli anni Cinquanta, viene ora condotta con attenzione e perseveranza da Antonella, Elisabetta ed Elena. Attraverso la produzione si vuole comunicare il territorio di una zona del Veneto vicina al fiume Piave, attraverso programmi ecosostenibili e concentrandosi sulla vendemmia manuale, sinonimo di qualità e attenzione a portare in cantina uve belle e sane.
Le mani – grandi e forti – di Luigi Bonetto testimoniano la vita dedicata ai campi e alla viticoltura, dapprima in Francia e poi in Italia. Si vuole proporre un vino speciale, esclusivo, che partendo da una forte vocazione unita a metodo di coltivazioni e vinificazione acquisiti e consolidati, esprima un carattere unico e non massificato da criteri di marketing.
Abbiamo degustato alcuni vini aziendali,
in accompagnamento a piatti gustosi e raffinati: grande personalità ed eleganza, in cui si sente la nota femminile.
Prosecco Doc Treviso extra dry – una bollicina fine, una vesta luminosa e profumi freschi di mela e fiori bianchi estremamente elegante e piacevole di beva.
Manzoni 6.0.13. Piave Doc parte da una vendemmia manuale, pressatura soffice e fermentazione con lieviti selezionati: al termine viene fatto riposare sulle fecce fine in serbatoi di cemento. Colpisce il gentile corredo olfattivo floreale, le note di pesca bianca, l’impegno gustativo coerente e la chiusura sapida. Delicata raffinatezza.
Commuovente il Barricato – Raboso IGT Veneto, che nacque nel 2008 da un progetto del signore Luigi insieme ad un fratello più giovane che sfortunatamente morì a breve. Il vino rimase nelle botti di rovere per anni e solo nel 2013 venne riscoperto e assaggiato. Un vino prezioso, che racconta gli affetti e il legame familiare. Si offre con un rosso granato intenso ed un bouquet che ricorda la ciliegia sotto spirito, la liquirizia, il cioccolato la viola appassita e note di speziatura dolce non invasiva.
Abbiamo assaporato anche
un passito di Verduzzo Friulano che ci ha continuato a raccontare l’amore per il territorio ed una grappa da vinacce di Cabernet Franc pulita, decisa e intensa.
Una bellissima esperienza, non solo di vino ma anche di vita.
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Grazie alla famiglia Bonetto, a Davide, Chiara e Martina per l’organizzazione.
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