Vini di Liguria 1
· di Olga Sofia Schiaffino ·
Ho avuto il piacere di incontrare diverse volte Giovanna Maccario e trovo che sia, prima di tutto, una grande persona.
Una donna bella, elegante ed intelligente con cuore e passione per ciò che fa: i suoi vini riflettono la sua anima ed è davvero emozionante scoprirli e sentirla raccontare la sua esperienza.
Giovanna si è trovata, nonostante la professione di architetto, a prendere in mano le redini dell’azienda di famiglia, in seguito alla prematura scomparsa del padre: la troviamo ancora oggi, vendemmia dopo vendemmia, a portare avanti una filosofia di produzione che ha come cardini il rispetto del territorio e la cura delle vigne.
L’azienda Maccario-Dringenberg
ha sede a San Biagio della Cima, in provincia di Imperia, nel Ponente Ligure, in una zona particolarmente vocata alla viticoltura, tra la val Nervia e la Val Verbone.
La conduzione è manuale, si usa solo rame e zolfo quando è strettamente necessario, le vigne solo ad alberello, il clone del Rossese è autoctono e le fallanze vengono ripristinate solo con marze ottenute da quella specifica selezione. Fedeltà e amore prima di tutto.
Possiamo quindi considerarci fortunati se il famoso vigneto “Curli” (definito dal maestro Luigi Veronelli “La Romaneè-Contì“ italiana), alla morte di Emilio Croesi, sia stato acquisito da Giovanna Maccario: in questo crù riesce ad esprimere il sublime, un vero capolavoro di natura e umanità.
I territori curati da Giovanna
sono dislocati in diverse zone del territorio, tra di essi ricordiamo:
Brae, vigneto posto a 500 m in zona Apricale, circondato da boschi di castagno;
Luvaira, presenta un terreno formato da galestro, con viti antiche di 80 anni coltivate ad alberello, bellissime nelle ramificazioni tortuose, circondate dalla macchia mediterranea;
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Posau, invece è uno scenografico vigneto ad anfiteatro, ricco di cristalli di calcite, che degrada in ripide terrazze a circa 250 m di altitudine, che beneficia della salinità proveniente dal prospiciente mare.
Nuvilla, dove le piante a bacca bianca (Rossese bianco e Massarda) sono ancora su piede franco e riescono ad esprimere il loro leggiadro potenziale nel “L’Amiral”, ultima creatura dedicata al cane di Giovanna, Ammiraglio Nelson.
Giovanna ricorda che le fu insegnato che “il vino si fa in vigna”: concetto non banale e scontato che si traduce nella costante ricerca della qualità e nel rispetto delle differenze delle varie annate e nell’utilizzo di lieviti indigeni.
Mi sono rimasti nel cuore:
Serro del Bandito 2010 spumante Brut Maccario Dringenberg
Il nome ricorda il fedele amico a 4 zampe che ha accompagnato Giovanna per 15 anni; un metodo classico ottenuto da uve Massarda, che rimane 44 mesi sui lieviti e che vanta profumi floreali e fruttati e dolci note di crosta di pane. Eleganza, persistenza e ricchezza caratterizzano il sensuale assaggio.
Rossese Superiore Posau 2013
complesso, elegante ed austero nel contempo, con note di piccoli frutti rossi, accenni floreali, speziatura e note iodate, lungo e persistente in bocca: è un vino che non si può dimenticare.
Rossese Superiore Luvaira 2012
si tipicizza per il suo sentore di pepe bianco, di corbezzolo e di macchia mediterranea, con buona matrice tannica che lo sposa ad un piatto tipico del territorio, come il coniglio alla ligure o alla capra con i fagioli.
Rossese Superiore Posaù Biamonti 2014
un autentico capolavoro che Giovanna ha voluto dedicare allo scrittore italiano Francesco Biamonti, nato e morto a San Biagio della Cima. Un color rubino intenso con una luce bellissima, una mistica processione di sentori fruttati, floreali e speziati che sorprende il naso ed un estatico assaggio in cui tutto è intenso e vellutato; i tannini scolpiti si intrecciano con la vena sapida che prolunga l’esperienza gustativa. Favoloso: ancora una volta la passione e la elegante perfezione di Giovanna, in una sublime declinazione della sua anima nel vino.
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Maccario Dringenberg
Via Torre, 3
San Biagio della Cima IM
+39 0184 289 947