Selezione prestigiosa della vitivinicoltura “d’autore”
· di Olga Sofia Schiaffino ·
UNA Hotel Versilia di Lido di Camaiore · 21 e 22 Maggio 2017
Q
uinto anno per una manifestazione che riscuote sempre più consensi per il valore intrinseco dei vini in degustazione e per le cantine presenti, in una sede prestigiosa, sul lungomare a Lido di Camaiore.
Colpo di fulmine per Calzo della Vigna 2015 di Castellari Isola del Giglio: Ansonica in purezza, vigna
sospesa sopra Campesi, curata con amore da Simone e Manfred, un vino generoso ed elegante, 3 mesi su bucce e 6 mesi in barriques usate. Il sole, i profumi floreali, il mare in un assaggio lungo e affascinante.
Liguria strepitosa
con Forlini Cappellini, ed il suo Sciacchetrà, il famoso passito delle Cinque Terre ed il Bucce, un ripasso fatto come nella tradizione, il vino che si beveva, dato che lo “Sciaccatras” veniva venduto o conservato gelosamente per occasioni speciali.
Pietra del Focolare di Laura Angelini e Stefano Salvetti di Ortonovo (SP): dai Colli di Luni le declinazioni del Vermentino: Villa Linda, Solarancio el’Aura di Sarticola. Quest’ultimo è il risultato di tre approcci alla vinificazione: un terzo viene vinificato in bianco con macerazione di 48 ore sulle bucce, un terzo viene fatto macerare sulle bucce per 15 gg e poi posto in fusti di rovere e l’ultimo terzo viene pigiato da Laura e vinificato in acciaio e poi rovere non tostato.
Un Vino davvero emozionante, un vibrante naso di acacia, biancospino, agrumi, note di macchia mediterranea e lunga scia sapida che chiude in bocca con estrema raffinatezza.
Il Colombaio di Santa Chiara propone una Vernaccia di San Gimignano di grande pregio, non solo per la conduzione biologica in vigna, ma per le superbe declinazioni del vitigno nelle tre versione: Selvabianca (uve da diversi poderi), lunga macerazione sulle bucce e acciaio, suavi accenni floreali e mela, e buona mineralità.
Campo della Pieve, dall’omonima vigna, matrice tufica e pietrosa, macerazione pellicolare, parte va in acciaio e parte in vasche di cemento: complesso, strutturato, tripudio di mela Golden, ananas, giaggiolo, ginestra, timida vaniglia, sferzata sapida che rende piacevole la beva.
Leggi anche:Al via le Anteprime di Toscana 2023 alla Fortezza da Basso a Firenze
Per finire
L’Albereta, da uve surmature, mosto fiore lavorato in barrique, naso ed impronta decisamente francesi. Stupefacente.
Mora e Memo da Serdiana (Ca) hanno portato in degustazione un Vermentino Bio, Tino 2016 con una buona gradazione alcolica e impronta macerativa decisa, molto apprezzabile ed un Tino sur Lie 2015, Vermentino 80% e Viognier 20%, che suggella il trionfo del mediterraneo nei suoi profumi intensi fruttati e floreali, con note di macchia mediterranea e l’impronta leggiadra del vitigno Francese.
Manincor di Caldaro ha dato conferma di un alto livello qualitativo raggiunto, vinificando vitigni decisamente autoctoni, che hanno espresso doti di raffinata piacevolezza alla beva, eleganza e struttura. Qualche esempio? Eichorn (Pinot Bianco), Mason (Pinot Nero), Sophie (Chardonnay) e Tannenberg, un incredibile Sauvignon Blanc.
Particolare emozione
nell’incontro con i vini di Torre dei Beati: le etichette disegnate dai bimbi evocano un mondo fantastico, un invito alla beva: ed ecco “Bianchi Grilli” un Trebbiano autentico, vinificato in acciaio, agile, spiritoso ma di carattere con belle note floreali di acacia. Giocheremo con i Fiori è un pecorino che sviluppa al naso sentori agrumati, floreali, mentuccia, grande freschezza e sapidità.
Cocciapazza e Mazzamurello rappresentano due volti del versatile Montepulciano d’Abruzzo: nel secondo l’impiego sapiente e raffinato di 20 mesi di barrique regala una straordinaria complessità, che si armonizza con le espressioni di tipicità delle uve.
Alcuni flash per chiudere:
Franciacorta Animante Brut di Barone Pizzini non delude mai le aspettative, Gattinara riserva 2011 di Giancarlo Travaglini, una “spanna” sopra gli altri, Barolo Pira 2011 di Roagna commuovente e mistico, tenuta Mariani con Segreto Brut Metodo classico 2014, “le bollicine di Puccini”…
Non ci resta altro che… darsi appuntamento al prossimo anno.
Condividi...