Un’originale degustazione in verticale
P
rimo appuntamento dell’anno per l’associazione Go Wine a Genova, presso le sale dello Starhotel di Brignole, con una interessante rassegna di vini bianchi. Molti i produttori presenti, ed altrettanti ben rappresentati dai capaci colleghi sommelier dell’AIS.
Queste manifestazioni risultano essere molto appetibili agli appassionati perché vi partecipano non solo aziende già ben note nel panorama enoico Italiano (e non), ma anche e soprattutto aziende meno note, che spesso si presentano con prodotti davvero interessanti dal punto di vista qualitativo.
Oltre a conferme come il Fiorduva 2015 di Marisa Cuomo, Stoan 2016 della cantina Tramin, uno splendido blend di Chardonnay, Sauvignon, Pinot Bianco e Gewürztraminer, troviamo il Campo Delle Oche 2013, Verdicchio, della fattoria San Lorenzo di Montecarotto (AN), che ammalia con i suoi profumi fruttati di origine esotica e chiude con un finale piacevole dato da una lieve nota ossidativa; e che dire di Refiano 2009 della Tenuta Cavalier Pepe sita in Luogosano (AV). Un Fiano che non ha mai visto legno, ma solo acciaio, che coccola con aromi eleganti ed avvolgenti di macedonia di frutta esotica, dotato di una infinita persistenza che “sollazza” le nostre papille gustative.
Altra grande sorpresa
è stata Masilé, un metodo classico a base Erbaluce di Caluso, rimasto sui lieviti per oltre 36 mesi: aspetto brillante, bollicine finissime, profumi fragranti di crosta di pane, fruttati e vegetali di erba di campo, dotato di buona persistenza con un finale delicatamente ammandorlato.
Il clou della serata si è registrato durante la degustazione a numero chiuso di vini del Consorzio Tutela del Lugana DOC.
Lugana, vitigno autoctono, anticamente chiamato Turbiana, un vitigno coltivato solamente a sud del lago di Garda tra le province di Brescia e Verona su un terreno che oscilla tra i 60 ed i 130 metri di altitudine sul livello del mare.
È stata la prima DOC della Lombardia, istituita nel 1967, ed oggi tutelata dal consorzio, di cui fanno parte 196 viticoltori. Su 2000 ettari coltivati, che producono 149 mila ettolitri di vino (dati del 2017).
Otto i vini proposti,
rappresentativi di zone diverse del territorio ove il Lugana cresce, due a mio parere le etichette che meritano di essere menzionate per elevata qualità.
Un Lugana DOC spumante brut del 2011, della Azienda Perla del Garda: metodo classico rimasto sui lieviti oltre 60 mesi: profumi croccanti di brioche appena sfornata, perlage fine e persistente, ottima persistenza, lieve quanto piacevole chiusura ammandorlata con richiami ossidativi. Un vino da tutto pasto che non vi deluderà.
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Lugana DOC superiore antico vigneto 2016, dell’Azienda Corte Anna: una vendemmia tardiva, prima quindicina di novembre, secco, che richiama gli ottimi Riesling renani dell’Alsazia. Al naso erbe officinali e salvia, coloro giallo paglierino intenso e luminoso, palato avvolgente e rotondo, molto persistente. Un vino che non si dimentica, e stiamo parlando di Turbiana.
Infine,
un ringraziamento ed un plauso all’organizzazione di Go Wine che è riuscita ad attrarre numerosi appassionati, professionisti del settore e molti curiosi, che sono convinto sono rimasti estremamente colpiti dalla varietà e bontà dei vini in degustazione.
gowinet.it