Saranno famosi nel vino

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 

S

i è appena conclusa la seconda edizione di una manifestazione che rappresenta una occasione unica per scoprire nuove realtà vitivinicole italiane, nate appunto negli ultimi dieci anni, o per conoscere i migliori vini creati nelle ultime cinque vendemmie.

L’evento si è svolto nella meravigliosa cornice della Stazione Leopolda a Firenze, un luogo che è diventato un simbolo della cultura fiorentina, poco distante dal centro della città culla del Rinascimento Italiano.

Nonostante sia preponderante la presenza di cantine toscane, tra le oltre cento realtà presenti sono rappresentate diverse regioni italiane , da nord a sud: Puglia, Trentino, Liguria, Lombardia, Calabria , lazio giusto per citarne alcune.

Grande visibilità anche mediatica è riservata ai progetti delle cantine e ai temi dell’enoturismo e della sostenibilità.

La manifestazione ha ospitato inoltre 20 produttori di eccellenze gastronomiche, tra cui l’olio EVO e la premiazione delle cantine insignite con i 4 tralci della guida Vitae della Associazione Italiana Sommelier.

Lunedì 4 dicembre una delle masterclass è stata dedicata alla guida social I Vini del Cuore: sul palco, Olga Sofia Schiaffino, ideatrice del progetto, ha proposto l’approccio emozionale alla degustazione di un vino, attingendo alle basi neurobiopsicologiche delle emozioni. Sono stati inoltre degustati 7 vini, di altrettante cantine premiate nella terza edizione della guida insieme ai produttori intervenuti. Un momento che ha profondamente coinvolto la platea e che propone una integrazione alle metodologie di approccio al vino, per comprenderlo e comunicarlo meglio.

Donatella Cinelli Colombini è sicuramente una presenza di spicco nel panorama enologico italiano; i vini sanno esprimere prima di tutto la passione che anima il progetto delle due aziende, una a Montalcino e l’altra a Trequanda in Val d’Orcia. Cenerentola è un Orcia Doc che vede in gioco il sangiovese e il foglia tonda, un vitigno che era stato abbandonato nel secolo scorso. Rappresenta una sfida e sicuramente è stato uno degli assaggi più emozionanti dell’evento.

Mandwinery è una giovane realtà nata grazie ai fratelli Michela e Vito Manduano e all’enologo Giuseppe Colopi. Hanno saputo interpretare le uve e la bellezza del territorio nei vini portati in assaggio, tra cui spicca Ottantadì, da montepulciano e nero di Troia, premiato dalla guida social I Vini del cuore e degustato durante la masterclass. Bellissima l’etichetta, disegnata da Francesca Cecchi, che riprende i granai simili a sepolcri tombali presenti nella zona di Cerignola. Jalissia è invece un superbo nero di Troia in purezza.

Casagrande della Quercia è situata a Castellina in Chianti e il marchio evoca il nome del piccolo borgo toscano Quercia Grossa dove nacque il famoso scultore Jacopo della Quercia; la realtà è produttiva dagli anni Sessanta e siamo ormai giunti alla terza generazione. Vis et Amor è ottenuto da un blend di cabernet sauvignon e petit verdot e sull’etichetta ( realizzata in modo speculare nella coppia di bottiglie) è raffigurata Piazza del Campo a Siena, da cui prendono vita due cavalli: bouquet complesso, con note di frutta rossa, di spezie e cenni balsamici. Il sangiovese trova precisa e fulgida espressione nel Chianti Classico Quercus e nella riserva Lucretia.

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Azienda Agricola Alziati Annibale produce vini biologici e naturali ed è situata a Rovescala in Lombardia. La volontà di Annibale di esplorare e sperimentare lo porta ad acquisire terreni a Ome, nella Franciacorta. Astrea è un metodo classico dosaggio zero millesimato da chardonnay in purezza definito orange wine: una bollicina molto interessante, in cui si apprezzano le note di frutta tropicale, di fiori e sentori di panificazione. Il sorso è fresco e piacevole.

Valentina Cubi, realtà della Valpolicella ha convinto ancora con le sue espressioni di territorio: dinamico e succoso il valpolicella Iperico, anche nella versione superiore Il Tabarro, e leggiadro l’Amarone Morar, che incarna il principio di “Less is More”.

Le Cimate è una azienda umbra di Montefalco, specializzata nel sagrantino in tutte le sue versioni e che offre una elegante interpretazione del trebbiano spoletino, un bianco autoctono con buone potenzialità di invecchiamento.

Viarzo ha sede a Quiliano in provincia di Savona, in Liguria. La passione per la viticoltura ha spinto i coniugi Elena tavella e Giuseppe Parenti a salvare due vigne abbandonate vicino casa loro e a iniziare a produrre vino. Il vitigno principe di questo territorio particolarmente vocato è la granaccia. Trexenda è una granaccia che fermenta in cemento e affina in tonneau di rovere francese da 600 litri, che è già stata premiata per la sua eccellente qualità.

Cantina Le Macchie, azienda laziale ai piedi del Terminillo, ha portato in degustazione un gewurztraminer dal nome evocativo “ Scarpe Toste” già conosciuto dalla community de I Vini del cuore e L’ Ultimo Baluardo, vino rosso ottenuto da un vitigno recuperato da Antonio Di Carlo, il cesenese nero. Sempre elegante e piacevole la bollicina in versione rosè Strappo alla Regola.

In contemporanea anche Saranno Famosi nel Gin: nella sala d’ingresso della Leopolda numerosi banchi di assaggio con i migliori gin prodotti. Un viaggio sensoriale nel mondo dello spirits più versatile e più espressivo della territorialità. Alto gradimento per la produzione di Peter in Florence, un elegante London dry e un navy davvero potente e per il London Dry gin di Visionair, dal packaging sostenibile e molto curato.

Il giudizio su questa seconda edizione di Saranno famosi nel Vino non può che essere positivo e aspettiamo il ritorno il prossimo anno per degustare nuovi interessanti vini e per conoscere nuove cantine.

 

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