· di Liliana Pecis ·
L
’azienda agricola Baraccone deve il suo nome alla località omonima, presso Folignano di Ponte dell’Olio Piacenza dove, ai primi del ‘900, fu fondata la cantina dove tuttora sono situati i più vecchi vigneti. Qui, in passato, si fermavano le giostre itineranti e i circensi rappresentavano i loro spettacoli (baraccone in dialetto piacentino significa giostra). Da questi ricordi ha preso forma il marchio dell’azienda raffigurante un giocoliere.
Titolare oggi è Andreana Burgazzi che conduce l’azienda proseguendo l’attività intrapresa negli anni ’90 insieme al marito Luigi.
Ho conosciuto Andreana
a una fiera vinicola dove ero andata appositamente per incontrarla colpita dall’assaggio di questo vino… e ad onor del vero tutte le volte che alla cieca lo faccio assaggiare agli amici, tutti come me rimangono a loro volta colpiti…
I terreni dove sono coltivate le vigne sono per la maggior parte orientati a sud-est e si presentano ricchi di argille rosso-brune con forte presenza di ossidi e idrossidi di ferro che contribuiscono alla struttura e alla potenza dei vini. I terreni vengono tenuti inerbiti naturalmente e periodicamente sfalciati. Il principio che guida tutte le scelte di gestione del vigneto è quello di ridurre al minimo la pressione delle malattie contenendo parallelamente gli interventi di difesa. Il principale obbiettivo è ottenere la migliore qualità della materia prima ossia un’uva ben matura, carica di colore, profumi, aromi e, soprattutto, sana.
La cantina è affidata all’enologo Stefano Testa che, seguendo l’azienda sin dai primi anni, ne ha determinato una graduale e costante crescita. Gli interventi sui mosti e sui vini sono sempre oculati ed essenziali.
Da questa terra, bellissima e ricca di tradizione viti-vinicola, già operosa ai tempi dei Romani e che produce prevalentemente vini che raccontano la sua storia, le varietà di uve coltivate sono quelle tipiche dei colli piacentini, con una netta prevalenza delle uve rosse Barbera e Croatina (localmente detta Bonarda) .
Ben a conoscenza che questa terra può darci vini “facili “ e altri invece molto strutturati, sono rimasta comunque, lo ripeto, piacevolmente colpita da questo Cabernet Sauvignon in purezza passito secco.
I grappoli,
raccolti a maturazione in piccole cassette da frutta, vengono immediatamente appesi ai fili tesi sotto il portico orientato a sud e lasciati appassire per due o tre mesi a seconda dell’annata. Una volta raggiunto il giusto grado di concentrazione, l’uva viene diraspata e pigiata. La fermentazione è lunga e difficoltosa a causa del grado alcolico che si sviluppa e delle basse temperature invernali. Dopo la svinatura il vino viene travasato nelle barrique in cui rimarrà per 24 mesi. La maturazione in legno è comunque seguita da un ulteriore affinamento in bottiglia.
Filiblù è il nome che è stato attribuito a questo vino perché blu è il colore dei fili dove l’uva è appesa ad appassire.
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Il vino si presenta
con bellissimo colore rosso granato intenso ricchissimo di materia colorante, impenetrabile, scende nel bicchiere lentamente sinonimo di grande consistenza, notevole potenza olfattiva, il naso spazia tra i frutti maturi di sottobosco, prugna e ciliegie e le note terziarie balsamiche come l’eucalipto, la terra grassa scura quasi ematica, speziature dolci di tabacco, liquirizia…
In bocca è maestoso, opulento, vellutato ma anche agile, mi invita ad un altro sorso, il titolo alcolometrico decisamente importante, lo leggo solo sulla bottiglia perché l’alcool è ben integrato con l’estratto, perfettamente equilibrato.
Mi manca la visita in azienda per poter vedere questa splendida realtà… a presto!!!
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Azienda Agricola Baraccone
Cà Morti, 1
Ponte dell’Olio PC
+39 39 0523 877 147