#autoctonocampano press tour – Provincia di Caserta
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ontinuano gli approfondimenti sui vitigni autoctoni della Campania! Il gruppo di wineblogger, nato grazie a un movimento social promosso all’inizio del 2021da Stefano Franzoni, Francesca Mafrici, Nello Gatti, Adriano Fasano, Paolo e Imma di @megliodibere_vino, ha visitato alcune aziende nella zona tra Caiazzo e Pontelatone in provincia di Caserta. Protagonisti il Pallagrello (nero e bianco) e il Casavecchia, che deve il suo nome al fatto che questo vitigno a bacca rossa, sopravvissuto alla filossera è stato identificato tra i ruderi di una antica dimora detta appunto “a casa vecchia”.

Paola Riccio – Ale.pa

Sono stata molto felice di aver conosciuto di persona la “Signora del Pallagrello “, che avevo avuto il piacere di intervistare durante una live su Instagram per il format Women in Wine: una persona autentica, diretta e sincera che racconta con passione il suo lavoro. Promotrice finanziaria, ha scelto di tornare a lavorare la terra posseduta dalla sua famiglia e di recuperare il Pallagrello, vitigno caro al re Ferdinando IV di Borbone.

I suoi vini sono prodotti evitando pesticidi e chimica in vigna e in cantina, i lieviti che fanno partire fermentazioni sono indigeni, non si usano stabilizzanti né filtrazioni.

Riccio Bianco è un Pallagrello bianco vinificato in acciaio dai profumi precisi e piacevoli di miele, susina, ginestra e una caratteristica sapidità.

Privo l’Eretico bianco è la versione macerata che affina in legno di castagno. Il Pallagrello nero trova la sua espressione nel Riccio rosso.

Casa di Campagna nasce da un blend di Falanghina e Greco e si offre nel calice con sentori agrumati floreali, erbacei e il sorso è delicato e con un finale minerale.

Masseria Piccirillo

Azienda fondata dal padre Carmine, vede il figlio Giovanni lavorare in campo e in cantina come enologo, appassionato cultore del suo territorio, caratterizzato nei suoli della zona di Caiazzo da argille e calcare, mentre quelli di Pontelatone presentano una forte componente di sabbia vulcanica.

Racconta con riconoscenza l’aiuto avuto dal prof. Moio per la sua tesi sperimentale sulla spumantizzazione del Pallagrello bianco e ci offre in degustazione la prima annata, la 2014. Prima Gioia: una vera emozione. L’annata corrente ha sostato 20 mesi sui lieviti e il bouquet rispetta le tipicità del vitigno, senza essere coperto dai sentori dei lieviti.

Produzione non solo di Pallagrello ma anche di Casavecchia, che esprime note di ciliegia, prugna, vaniglia, pepe nero e un tannino suadente, perfettamente interpretato.

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Vigne Chigi

La passione per il territorio e la promozione dei vitigni autoctoni Pallagrello e Casavecchia ha spinto Giuseppe Chillemi a fondare l’azienda Vigne Chigi a Pontelatone. Un approccio artigianale, curato con amore, sia in vigna che in cantina, che dà vita a vini molto interessanti che portano in etichetta le foto dei cani da caccia di Ferdinando IV di Borbone, I molossi Malacera e Cherone.

Rosa Canina è il rosato ottenuto da Pallagrello nero, che ha una buona struttura e le caratteristiche per un abbinamento a tutto pasto.

Pallagrello bianco offre seducenti note di frutta tropicale, agrumi ed erbe officinali. Persistente, con finale sapido.

Pallagrello nero è fruttato, succoso, dal piacevole equilibrio gustativo.

Il Casavecchia lo si apprezza nella versione che esce come Igp, con un passaggio di circa 6 mesi del vino in barrique e come Doc Cretaccio, 12 mesi di barrique e altrettanti di bottiglia.

Un’altra esperienza significativa, in cui è emerso prepotentemente il fattore umano, le relazioni che si sono approfondite oppure venute a creare, attraverso le degustazioni di vini a chiara impronta territoriale e le storie di vita dei produttori incontrati.

 

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