Buongiorno Alfonso, quale è stato il tuo percorso nel mondo del vino?
R. “Il mio percorso del vino è iniziato fin da quando ho mosso i primi passi nella ristorazione all’età di 14 anni.
Ho frequentato la scuola alberghiera di Ponte Di Legno, Tonale, anche se convincere la mia famiglia non è stato per niente facile all’inizio.
Quando parliamo di vino, mi piace usare l’aggettivo apprendista, anche se per ottenere il giusto riconoscimento e le giuste conoscenze, ho appena dato l’esame per il Wset 2 Vini, e sono in attesa del risultato che arriverà nei prossimi mesi
In tutti questi anni il mio percorso di vita che è andato pari passo con il mio percorso professionale, l’insieme mi ha portato ad avere le idee più chiare e sul mio obiettivo finale,
Una delle esperienze che penso abbiano cambiato il mio modo di vedere il mondo del turismo, e che più mi abbiano messo a dura prova, sia stata l’esperienza all’Expo di Milano nel 2015
Come sei arrivato a Lavorare a Dubai?
Venire a Dubai è stato casuale quasi inaspettato, ero in una fase della mia vita in cui ero alla ricerca di un’esperienza lavorativa all’estero, e navigando tra i numerosi siti inerenti a turismo e lavoro, sono venuto a conoscenza che una prestigiosa catena alberghiera 5 stelle , stava aprendo un hotel proprio a Dubai, ed era alla ricerca di personale italiano.
Ho inviato il mio curriculum cogliendo subito l’occasione e dopo diversi colloqui, ho firmato una prelazione di contratto che iniziò il 14 settembre del 2017 durante il PRE OPENING! La figura ricoperta in quell’anno era come bartender.
Con passione, grinta ed entusiasmo, non mollando mai davanti a momenti difficili e di enorme pressione, ma anche ricevendo soddisfazioni professionali importanti, sono riuscito a esprimere il mio potenziale, e a 34 anni sto ricomponendo la figura di Assistant Restaurant Manager presso il ristorante italiano di un noto chef all`interno del resort.
Quali sono le differenze che noti nell’approccio della clientela al vino nell’hotel dove lavori?
R. Quando parliamo di vino, qui a Dubai ha costi molti importanti, d’altro canto il tipo di clientela e molto esigente e molto competente in materia di food&beverage, è questo obbliga, se si vuole competere ad alti livelli, ad avere a disposizione nella propria cantina etichette molto prestigiose ed importanti
La bottiglia che hai servito che ti ha emozionato di più?
R. Difficile scegliere la bottiglia che più mi ha emozionato durante la mia carriera, però pensandoci bene quella che non solo ha regalato una bellissima emozione a me ma anche al cliente a cui l’ho consigliata, è stato un Amarone di Giuseppe Quintarelli del 2007
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Un’esperienza da consigliare? Le caratteristiche e le competenze di un sommelier che sceglie di lavorare a Dubai?
R. Ci sono molte figure femminili che ricoprono il ruolo di sommelier e questo è un messaggio molto importante, senza dimenticarci che viene da una cultura musulmana, molto aperta al cambiamento, ma ancora fortemente vicina alle proprie tradizioni culturali e religiose
Come in tutte le destinazioni internazionali dove la clientela proviene da tutto il mondo, competenza, passione, e genuinità possono essere delle carte vincenti per far carriera e se posso permettermi di dare un consiglio a chi volesse intraprendere un’esperienza di questo tipo. posso solo dire di pensare in grande se potete, non cedete davanti alle prime difficoltà, perché grandi problemi, creano grandi persone, e mettetevi in gioco sempre, a qualunque età`, se la vostra volontà e forte, non c’è nulla che non possiate raggiungere, sia a livello personale, che a livello professionale.
Dubai si sta preparando all’Expo…
R. Per concludere, vorrei ricordare che Dubai il 1° ottobre del 2021 ospiterà l’Expo, dove hanno confermato la loro presenza più di 192 Paesi, un’occasione unica e irripetibile, che soprattutto in era covid sarà ancora più potente e significativa, un messaggio di speranza, nella quale vedere un importante ripartenza a livello internazionale
Sogni e progetti per il futuro… Prossimo?
R. E tutto ciò spero che mi porti un giorno a realizzare il cosiddetto sogno nel cassetto, infatti il mio viaggio si concluderà quando avrò la possibilità di aprire il mio proprio ristorante con cucina nella bellissima isola di Tenerife dove ho vissuto anni bellissimi e dove vorrei tornarci per coinvolgere la clientela in una sorta di spazio per l’arte, il buon cibo, ottimi vini e squisiti drinks ispirandomi a tutte le idee e nozioni che ho avuto il privilegio di apprendere in questi anni”